Canapa e Lino Piante del Futuro?
Un viaggio nel tempo per scoprire queste due fibre naturali: il lino e la canapa.
Le due fibre in uso da millenni, hanno un futuro dalle potenzialità enormi, sia dal punto di vista del tessile che per infiniti altri usi. Potranno andare a sostituire i materiali sintetici altamente inquinanti.
Le materie prime vegetali possono sostituire materiali inquinanti non rinnovabili di origine fossile, parliamo di biocarburanti, fibre naturali e coloranti naturali. Le piante come sempre sono amiche ci possono dare un grosso aiuto.
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Il lino e la canapa
Canapa – Pianta del futuro
Chi ci sono due tipi di canapa. La cosiddetta cannabis che ha la proprietà stupefacenti e non si può coltivare senza autorizzazione. Poi c’è anche la canapa industriale, che è la varietà a bassissimo contenuto di THC, che invece può essere utilizzata per produrre fibre e semi per uso alimentare
Perché può essere una pianta del futuro?
L’Italia fino agli anni 30 era tra i primi produttori al mondo. Il tessuto che si ricava dalla canapa ha una fibra un po’ più grezza di quella del lino, ma possiede una resistenza meccanica notevole che le permette di essere sfruttata in molteplici applicazioni.
Le tovaglie e le lenzuola in canapa, hanno il pregio di resistere nel tempo e l’uso ne ammorbidisce la consistenza rendendole anche più confortevoli. Arredi, vele, cordami ma anche materiale traspirante antibatterico con proprietà ignifughe. Non a caso viene utilizzata molto anche in edilizia, anche come materiale termo isolante acustico.
La canapa è una pianta annuale che ha alcune caratteristiche fondamentali:
– E’ una fibra notevole in termini di resistenza
– Possiede grandi proprietà assolutistiche e circa 100 principi attivi di cui uno con delle proprietà stupefacenti ed è il più famoso, il cosiddetto THC.
Lo stelo della canapa, così come quello del lino, sono fatti in parte di fibra e in parte di materiale legnoso. Tant’è che con la canapa oggi si fanno moltissime cose, come per esempio la calce per l’intonaco intonaco. Grazie alla sue proprietà assorbenti, viene impiegato anche per le lettiere dei nostri animali di affezione e per i cavalli da corsa.
Con la farina ci si fa la pasta, mentre l’olio di canapa che si ottiene dai semi è ricco di acidi grassi cosiddetti omega tre, che sono in proporzione ideale per l’alimentazione.
Negli anni 30 l’apice della produzione in Italia, poi sono capitate diverse cose negative. Nell’immediato dopo guerra la concorrenza delle fibre d’importazione, derivate dal cotone e fibre minori come la iuta e le fibre sintetiche. In ultimo, con la convenzione di New York nel 1961 è stata considerata senza distinzione una pianta da droga e quindi messa al bando.
La canapa da noi cresce benissimo, ma anche il lino può essere coltivato in Italia. Sebbene non risulti pregiato come le coltivazioni del Nord Europa, può essere comunque sfruttato per la realizzazione di reti da pesca.
Va anche detto che il lino viene anche ampiamente impiegato nei materiali compositi delle automobili.
La canapa e lino hanno bisogno di pochissima acqua ma restituiscono molta CO2. Vale quindi la pena avvalorare il lino e la canapa perché sono due piante che possono aiutare moltissimo nella lotta ai cambiamenti climatici e soprattutto sono materie prime che si rinnovano di anno in anno.